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Transformers: finché tutti sono uno

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War never changes

Il 2012 è il momento di Transformers: Fall of Cybertron. Qui tutto subisce un potentissimo boost, dalla trama al gameplay, passando per un lato artistico fuori scala.
Tutto ha inizio sull’Arca, la nave che gli Autobot pilotano lontano da Cybertron, in fase di costruzione nel finale del primo capitolo. Ma L’attacco dei Decepticon dà il via a una dura battaglia, durante la quale Bumblebee viene seriamente danneggiato facendo da scudo a Optimus durante lo scontro finale con Megatron.
Ma tutto ha in realtà ha inizio sei giorni terrestri prima, dove il leader degli Autobot sta supervisionando le operazioni di rifornimento dell’Arca ma, improvvisamente, i Decepticon attaccano Iacon; durante la battaglia il Prime nota che la città sembra favorire i suoi movimenti e ostacolare quelli dei Decepticon quando, a un certo punto, viene guidato verso una stanza nascosta dove una leva, una volta tirata, innesca la trasformazione della città nel titanico Autobot Metroplex.

TRAMA – PARTE PRIMA

Grazie a quest’ultimo la nave è salva ma Optimus purtroppo viene catturato e portato al cospetto di Megatron; proprio Metroplex, salverà l’Autobot schiacciando e distruggendo il Dittatore Decepticon. Starscream coglie al volo l’occasione per prendere il tanto agognato comando mentre si scopre che la trasformazione di Metroplex in robot, ha consumato gran parte dell’Energon destinato all’Arca; bisogna quindi trovarne altro. Durante il corso della storia veniamo a scoprire elementi di lore molto interessanti per gli amanti della saga: ad esempio Shockwave, lo scienziato dei Decepticon, scopre che gli Antichi avevano ideato un congegno detto Ponte Spaziale in grado di aprire buchi spazio-temporali e saltare da una posizione all’altra dell’Universo, entrando a conoscenza della Terra durante il periodo in cui i dinosauri la regnavano.

[riduci]

TRAMA – PARTE SECONDA

Nel frattempo a Kaon, Soundwave, che di nascosto aveva portato i resti di Megatron al suo laboratorio, lo riattiva e, come prima cosa, reclama il comando da Starscream che si darà alla fuga. Intanto, al sito di lancio dell’Arca, Ratchet si accorge che il buco creato dal Ponte Spaziale, precedentemente attivato, non è più stabile e potrebbe collassare da un momento all’altro. Senza Energon gli Autobot sono bloccati ma, Metroplex, vedendo l’incombente urgenza, decide di offrire volontariamente l’energia della sua stessa scintilla vitale nonostante Optimus lo preghi di rinunciare. Gli Autobot corrono quindi alla nave senza perder tempo e, una volta in orbita, si ritorna dove tutto ebbe inizio: l’Arca viene raggiunta dalla Nemesis, la nave Decepticon, facendo partire le ostilità. Nell’ultima parte di gioco, dal sapore epico, utilizzeremo i robot più famosi di entrambi gli schieramenti fino a quando torniamo a Bumblebee, che come abbiamo visto all’inizio, si intromette nel duello fra Optimus Prime e Megatron restando gravemente ferito. Optimus finalmente realizza che non c’è davvero posto per lui e per il suo rivale nello stesso Universo e i due leader si affronteranno con spada e scudo finché uno dei due prevale, ma a quel punto le due navi hanno raggiunto il buco spazio-temporale che si sta chiudendo, venendo entrambe risucchiate al suo interno.

[riduci]

Tante migliorie apportate, come detto all’inizio, a cominciare dalla trama sicuramente più coinvolgente e ricca di colpi di scena. Piccole novità per il gameplay, che resta sì simile al precedente capitolo ma con affinamenti, come il trasporto di due armi alla volta, di cui una standard e una pesante e tutte acquistabili e potenziabili attraverso il Teletran, una sorta un Amazon in tempo reale dove acquistare hack di vario tipo e gadget come torrette automatiche e scudi. Controllo dei veicoli ulteriormente migliorato e campagna che non si svolge più in gruppi di tre ma da soli, avendo quindi ogni ambientazione sviluppata appositamente per le caratteristiche distintive del nostro robot. Non mancano quindi sezioni stealh e sezioni platform oltre al caciarone far fuoco contro avversari di metallo, il tutto sotto l’insegna della varietà. Torna anche l’online con il multiplayer suddiviso in quattro classi, con Transformers personalizzabili, la modalità “Escalation”, portando la longevità del titolo su ottimi livelli.
Tecnicamente sono stati fatti passi avanti nella modellazione, con modelli dei protagonisti ottimi anche dal punto di vista del design, con molti particolari in continuo movimento e dettagli che ogni amante dei robottoni non può far altro che apprezzare. Animazioni eccellenti in tutte le situazioni, dai movimenti fino alle trasformazioni, il tutto arricchito da moltissimi effetti particellari e comparto luci gradevole. Rimane purtroppo il problema delle texture, a bassa risoluzione e con eccessivo pop-up. Questa volta il gioco non è doppiato in italiano ma si presenta con un ottimo doppiaggio inglese e sottotitoli mentre le musiche diventano uno dei punti forti del titolo.
Nota di merito ai tanti easter egg disseminati qua e là per tutta la campagna che ci fanno capire quanto questo gioco sia stato creato da appassionati per appassionati, facendo di Fall of Cybertron sicuramente il miglior titolo della saga.

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