Il fallimento del progetto RetroEngine Sigma

Col passare degli anni il retrogaming ha preso sempre più piede e sono state pensate sempre più console adatte per questo utilizzo. Una di queste è RetroEngine Sigma, un progetto Indiegogo partito con la promessa di emulare console come Nintendo 64 e Sega Dreamcast senza alcuna difficoltà. Le prime spedizioni erano previste per Aprile 2017, ma qualcosa è andato storto. Dopo mancate informazioni dal Team Doyodo (coloro che hanno lanciato il progetto), ritardi e disguidi vari, ecco che, finalmente, questo mese le prime console sono state rilasciate, anche se un po’ diverse da quanto ci si aspettava: hardware di bassissima qualità, difficoltà a capirne il funzionamento e, peggio ancora, difficoltà a connetterle al WiFi di casa. Dopo aver passato un paio d’ore per completare questo procedimento, bisogna trascorrerne qualcun’altra per riuscire a effettuare le prime installazioni dei giochi, seguendo una procedura complicatissima e mal spiegata dalle istruzioni contenute nella scatola. Come se questo non bastasse, manca un lettore 4k (precedentemente promesso), un sistema di dissipazione del calore e, soprattutto, la violata licenza del software OrangePi Lite, modificato opportunamente per non destare sospetti a una fugace occhiata.
Ovviamente le lamentele sono fioccate presto, ma ancora tutt’oggi nessuna risposta è arrivata dal Team Doyodo, probabilmente scappato con i soldi raccolti. Questa storia ci porta a due insegnamenti:

  1. State attenti a chi decidete di finanziare. Informatevi bene, controllate le basi su cui poggia il progetto, e ricontrollate.
  2. Lamentatevi meno delle vostre console: c’è sicuramente di peggio.