NVIDIA contro il mining: nuove regole per i distributori

La maggior parte degli appassionati di hardware – anche quelli con un lieve interesse nei PC – è ben consapevole del fatto che i miner stanno comprando più GPU che possono per alimentare la corsa all’oro della criptovaluta. I retailer stanno ora fronteggiando  un blocco da NVIDIA, che ha ufficialmente confermato i passi che prenderanno per limitare la fornitura di GPU ai miner e concentrare le proprie GeForce nelle piattaforme di gioco. Mentre NVIDIA ha ricevuto recentemente alcuni problemi per i limiti applicati ai server basati su GeForce, questa nuova politica restrittiva sembra applicarsi a entrambe le categorie delle proprie schede video. GeForce è per i giocatori, mentre Quadro e Tesla sono per professionisti. L’affermazione di NVIDIA è un segno, anche se piccolo, di resistenza verso tutti quei miner che stanno bloccando il mercato delle schede video. Non è un gesto particolarmente rilevante da parte di NVIDIA, ma solo una “raccomandazione” che già aveva fatto ai distributori.

«Per NVIDIA i giocatori vengono prima di tutto. Tutte le attività relative alla nostra linea di prodotti GeForce sono focalizzate sul nostro pubblico principale. Per garantire che i giocatori con GeForce continuino ad avere una buona disponibilità delle schede grafiche GeForce nella situazione attuale, raccomandiamo che i nostri partner commerciali facciano gli accordi appropriati per soddisfare le esigenze dei giocatori come al solito»
(Boris Böhles, NVIDIA GmbH)

Se la promessa di NVIDIA sarà mantenuta, vedremo presto più schede video per i giocatori. Molti, se non la maggior parte dei rivenditori, applicano già alcune variazioni del limite di una GPU per cliente, con scarso successo. Un sacco di schede grafiche non sembrano mai arrivare ai negozi, in primo luogo perchè i miner acquistano direttamente dai distributori o da partner vari. AMD, d’altra parte, apparentemente non può permettersi di reprimere i minatori. Affidarsi all’estrazione di criptovalute per la crescita del business è di per sé un approccio rischioso ma proficuo per AMD stessa poiché molti miner si sono affidati proprio a quest’ultima. Forse questo passaggio da NVIDIA respingerà alcuni cambiamenti positivi, ma sembra senza modifiche dirette alla catena di produzione e di vendita al dettaglio, i giocatori affronteranno delle brutte esperienze riguardo l’aggiornamento della propria scheda grafica per l’immediato futuro, senza contare il prezzo più alto di SSD e DRAM. In ogni caso, il 2018 è destinato a essere un anno costoso per i PC gamer.




Radeon RX Vega: molta richiesta e poche GPU disponibili

Le schede grafiche AMD Radeon RX Vega sono state appena lanciate e pur essendo maggiormente prodotti dedicati al mercato del gaming, sembra che i miners e gli sviluppatori di contenuti siano i segmenti del mercato più interessati alle nuove GPU, dando ai giocatori; questo significa che è un momento difficile per mettere le mani sulle ultime novità di punta di AMD dopo più di due anni di attesa.

Carenza di RX Vega fino a ottobre 2017

La mania del mining ha colpito infatti l’intera gamma di GPU di AMD che vanno da Polaris a Vega. In particolare la serie Vega sembra stia attirando parecchia attenzione da parte di sviluppatori di contenuti che vedono queste GPU come un’opzione migliore rispetto alla Vega Frontier Edition, che arriva a costare anche fino il doppio. Il problema è comunque che le schede grafiche AMD Vega sono state prodotte in pochi lotti e la domanda è alta, talmente alta che molte volte dai preorder non farle arrivano neanche sugli scaffali dei negozi. Secondo Videocardz, nonostante le affermazioni da parte di AMD, la quale afferma che la fornitura di schede grafiche Radeon RX Vega è stata ritardata per fornire un volume superiore al lancio, i numeri sono ancora troppo bassi. Si dice che questo lunedì il Giappone abbia ricevuto il loro primo lotto di schede grafiche Radeon RX Vega e in una quantità che non basterà a contenerne la richiesta. A causa di queste quantità limitate di vendita al dettaglio, i prezzi sono in aumento, il che comporta la scarsa probabilità di riuscire ad acquistare le RX Vega ai prezzi al dettaglio suggeriti da AMD, prezzi che non sono mai stati soddisfatti dopo il lancio. Le schede Radeon RX Vega 64 costano tra le 500 – 670 €, per le varianti raffreddate ad aria. È indicato da alcune fonti che i retailer hanno forti responsabilità riguardo i prezzi più alti, ma i rivenditori non stanno ottenendo una quantità abbastanza grande per sostenere la domanda e AMD non ha spedito abbastanza schede RX Vega, il che significa che non solo c’è una carenza enorme, ma le unità disponibili hanno prezzi alti.

HardOCP ha intervistato Chris Hook, Senior Director del Global Marketing and Public Relations presso AMD, il quale afferma quanto segue:

«Sarò sincero, una parte dei motivi che ci ha portato a lanciare Vega in poche unità è stato che volevamo assicurarci che ogni videogiocatore potesse mettere le mani su Vega, cosa per noi importante. Ora invece dobbiamo compensare le richieste dei miner, che sono alte.»

Di seguito la video intervista:

Ancora sottolineato da Digitimes, la loro relazione afferma che la carenza di schede RX Vega può durare fino a ottobre. Non dicono però se la fornitura ritornerà a uno stato normale, cioè se possiamo aspettarci di vedere la vendita di Vega vicino ai prezzi al dettaglio suggeriti. Mentre AMD è riuscita a chiudere il divario in termini prestazionali rispetto alla GTX 1080 e alla GTX 1070 di nVidia. Le varianti personalizzate di Radeon RX Vega 64 sono in arrivo a settembre, perciò ci si può aspettare qualche problema legato al raffreddamento e alle prestazioni ottimizzate.