LEGO Gli Incredibili

Gli Incredibili ritorna dopo 14 anni con un nuovo lungometraggio che uscirà in Italia il 19 settembre 2018. Nell’attesa che il film esca anche nelle sale europee e italiane, gli amanti della serie potranno consolarsi con il nuovo titolo LEGO, che racconta in maniera molto precisa e minuziosa quasi l’intera trama del nuovo film.
Il tanto atteso sequel del celebre film Gli Incredibili ha riscosso non poco clamore negli Stati Uniti, ottenendo il primato di film d’animazione più redditizio di sempre, incassando oltre 500 milioni di dollari, solamente negli USA.
LEGO Gli Incredibili è il classico gioco della LEGO, in cui poter dare libero sfogo alla propria fantasia, divertirsi con i famosissimi mattoncini e, nel frattempo, poter seguire la storia che il titolo offre.
Come detto in precedenza, LEGO Gli Incredibili segue la trama del secondo film, ancora inedito in Italia, contenendo non pochi spoiler e creando qualche problema a chi volesse godersi il film appena uscirà nelle sale nostrane.
La trama segue i fatti accaduti subito dopo il precedente capitolo: Bob Parr, Mr. Incredibile, rimane a casa a badare ai figli, Violetta, Flash e Jack-Jack, mentre sua moglie Helen (Elastigirl) prosegue la lotta contro il crimine e alla legalizzazione dei supereroi. Ma in poco tempo si presenta il supercattivo di turno, pronto a conquistare l’intera città: l’Ipnotizzaschermi, che ha il potere di ipnotizzare la gente con l’aiuto di schermi e monitor; subito i membri della famiglia Parr, insieme all’amico di famiglia Siberius, dovranno la nuova minaccia salvando la città.
La storia è narrata da lunghe e divertenti cutscene che spiegano in maniera esaustiva tutti i fatti accaduti.

Il gameplay è molto simile, se non identico, alla gran parte dei giochi LEGO in circolazione, apportando poche novità e mantenendosi molto semplice e intuitivo, per facilitare i più giovani, anche se in alcuni frangenti diventa parecchio difficile e ostico scovare i numerosi indovinelli che, se non completati, non permetteranno di andare avanti con la storia.
Durante alcune missioni si incontreranno enigmi che appariranno tanto contorti quanto evidenti, facendo perdere numerosi minuti al giocatore per riuscire a scovarli e pochissimi secondi per completarli. Ad aggravare la situazione anche l’assenza di messaggi guida, che dovrebbero fornire delle indicazioni su come proseguire, se si rimane bloccati in un punto per parecchio tempo, lasciando il giocatore ignaro sul da farsi.
Tralasciando questo problema (di certo non da poco), il gameplay risulta abbastanza fluido, ma a lungo andare ripetitivo. La storia ci lascerà visitare liberamente Municiberg a bordo della nostra auto o sottraendo i veicoli ai malcapitati cittadini, effettuare acrobazie con l’auto, proprio come in Grand Theft Auto, combattere contro dei malviventi o completare missioni secondarie. Inoltre, durante la main quest si dovranno edificare delle costruzioni speciali e maestose che permetteranno l’avanzare della storia, tutte interamente fatte di mattoncini LEGO. Fortunatamente, però il combat system sembra non dare grandi problemi, con scontri e boss fight non molto impegnative, ma parecchio gradevoli.

LEGO Gli Incredibili contiene moltissimi collezionabili che si troveranno sparsi per la città o finendo determinate missioni, come d’altronde in tutti i giochi LEGO. Durante il viaggio si potranno ottenere ben 200 mattoncini rossi, chiamati MattonIncredibili, che ci permetteranno di sbloccare vari bonus in game e si potranno trovare più di 200 personaggi, che si potranno trovare in alcuni pacchetti, come in FIFA Ultimate Team, che varieranno il contenuto in base alla rarità e al costo.
A risollevare una situazione che non brilla per varietà arrivano i dialoghi e il sonoro. Le conversazioni con altri personaggi sono ben gestite e molto divertenti, piene di esilaranti sketch che strappano sempre una risata, mentre il sonoro è di discreta fattura, con le soundtrack originali del film.
La grafica è migliorata rispetto ai precedenti capitolo LEGO, con un mondo di gioco pieno di dettagli, arricchendo l’esperienza e rendendola molto più gradevole, soprattutto grazie ai colori molto accesi e vivaci utilizzati. Mentre il comparto tecnico non spicca per la sua ottimizzazione, infatti, durante i parecchi caricamenti alcuni richiederanno circa 1 minuto e mezzo, creando un’attesa interminabile.
Tutto sommato, però, LEGO Gli Incredibili si rivela un gioco divertente con cui trascorrere circa 5/6 ore per completare la storia e visitare un po’ la cittadina di Municiberg, un titolo adatto a tutti, dai più giovani agli adulti. Ovviamente se ci si vuole godere il film senza alcuno spoiler sulla trama è sconsigliabile giocare a questo titolo, che TT Games e Warner Bros. hanno certamente immesso subito sul mercato per sfruttare l’hype del lancio americano, ma che non risparmia in tal senso quello europeo, che dovrà attendere ancora qualche mese prima di poter godere della nuova avventura cinematografica de Gli Incredibili.




Dreams: il videogioco che risveglia la creatività dei giocatori

La maggior parte delle case ha al proprio interno oggetti artistici che non vengono utilizzati, dalle chitarre ai  kit da origami. Nonostante siano a portata di mano, la maggior parte delle volte non verranno mai utilizzati perché imparare a utilizzarli completamente da zero, molte volte, intimidisce i più. Media Molecule, game developer di Guildford, pensa che i videogiochi possano aiutare. Lo sviluppatore è lo stesso della nota IP Little Big Planet, serie di giochi di stampo platform che ha permesso agli utenti di creare e rimodellare il mondo a proprio piacimento con un editor composito e giocoso. Con quest’idea di fondo, Media Molecule ha speso gli ultimi cinque anni lavorando su Dreams, esclusiva Playstation 4 che permetterà di creare e condividere i propri piccoli mondi. Il gioco dovrebbe uscire durante il 2018 e offrirà un potenziale di libertà e creatività che nessun videogioco è riuscito a portare fino ad oggi.
Si potranno creare sculture di persone, oggetti, animali. Sarà possibile creare la propria musica, le proprie case, stazioni ferroviarie e tutto ciò che si vuole. Dopo la fase di creazione, sarà possibile camminare e interagire con il proprio mondo. Si potranno creare anche dei mostri, dei personaggi, livelli con delle piattaforme. Lo stile artistico rende il tutto molto più interessante, per cui anche un oggetto molto spartano può sembrare una meraviglia. Sarà letteralmente possibile creare e rendere “reali” i propri pensieri, per poter poi interagire con essi.

Minecraft, come Lego: Worlds, permette al giocatore di assemblare nuovi oggetti da alcuni blocchi già esistenti. Vari titoli hanno seguito questa falsariga, mischiando anche altri elementi che talvolta hanno dato vita a felici combinazioni (vedi Portal Knights, uscito a metà dello scorso anno); Dreams permette di creare i blocchi stessi, così da avere una libertà totale sulla creazione di qualunque cosa. Kareem Ettouney, il direttore artistico di Media Molecule, dice:

«I bambini sono nati liberi. Non hanno nessuna idea di ciò in cui sono bravi o meno. Gli dai in mano un pennarello e loro disegnano. Nessun bambino vi dirà “non ne sono capace”. Il talento, la capacità, è un concetto degli adulti, ed è stato creato da noi attraverso la visione dei risultati a scapito del puro divertimento. Il concetto in Dreams è quello di provare ad avvicinare le persone all’idea che tutte le discipline creative sono possibili per chiunque. La tecnologia è arrivata a un punto tale da poter esprimere noi stessi: potrebbe avvenire un rinascimento, e le persone sono pronte. Sono gli strumenti a non esserlo.»

La creatività ha comunque un prezzo. Prima o poi, se si vuole la qualità, si dovranno utilizzare i mezzi e gli strumenti opportuni. Gli illustratori e gli artisti utilizzano Photoshop, per esempio, per creare dei videogiochi sono utilizzati strumenti come Unity. Ovviamente ogni mezzo ha difficoltà di utilizzo. Questo è il punto in cui si fermano molte persone, poiché non hanno il tempo, il modo o la possibilità di poter utilizzare certi strumenti. Dreams punta proprio a evitare queste situazioni rendendo il tutto il più intuitivo possibile. Fare delle sculture utilizzando un controller Playstation 4, può essere molto intuitivo, oppure poter creare suoni o le animazioni più banali, come quello dell’apertura delle porte, con grande libertà, in aggiunta al fatto che per poter svolgere compiti diversi non si dovranno usare software o interfacce diverse. Kareem ha effettuato una “piccola” dimostrazione di ciò che si può fare su Dreams, creando una gigantesca città al neon su un terreno arido in circa venti minuti. Ovviamente i giocatori non saranno capaci di creare qualcosa di simile portata sin da subito, ma imparare fa parte del gioco stesso, ed è divertente a suo modo, poiché si potranno vedere i risultati del proprio duro lavoro.

Siobhan Reddy, il direttore dello studio di Media Molecule, dice:

«Io sono una di quelle persone che ha deviato dalla strada maestra dopo l’università, creativamente parlando. Sono diventato un produttore, quindi la maggior parte delle mie giornate non le passo creando , ma organizzando e dirigendol Dreams mi ha dato una possibilità di tornare dentro quel mondo. Dreams stesso è principalmente frutto dei tuoi sensi e dei tuoi pensieri, che è effettivamente ciò che sono la musica e l’arte e non ti impone di combattere contro un’interfaccia. Stiamo cercando di portare all’interno del mondo digitale tutto ciò che conosciamo riguardo la creazione e l’arte e che abbiamo acquisito con le nostre mani, i nostri occhi e le nostre orecchie. Ciò dà la possibilità di creare anche piccoli giochi.»

Reddy continua dicendo che ha iniziato a utilizzare Dreams per raccontare delle storie:

«Non so nemmeno da dove vengano fuori. Ho creato un gioco basato sul post-sbornia dopo la nostra festa di Natale. Mi dà moltissima libertà di espressione. E se ciò può accadere a me, allora può accadere agli altri. È il modo che intimidisce meno per portare a galla il mio amore per la creazione, perché sono capace di spingermi molto lontano nonostante io sappia davvero poco.»

Tutto ciò che viene creato su Dreams può essere trasferito e salvato in una gigantesca libreria virtuale. Se si è collegati online e qualcuno scolpisce una bellissima statua, per esempio, c’è la possibilità che essa appaia in altri mondi. Dreams incoraggia la collaborazione poiché nessuno, a parte un genio, può creare tutto da solo partendo da zero. Le persone che creeranno i propri mondi e i propri giochi avranno bisogno di una vastissima immaginazione e fonte di ispirazione da cui trarre spunto. I giocatori che non vogliono creare nulla, invece, potranno semplicemente godersi i mondi altrui giocando online e vivendo le avventure e le esperienze che offrono gli altri giocatori. In ogni caso, Dreams sfida il concetto di videogioco come qualcosa che viene consumato passivamente. David Smith, uno dei co-fondatori di Media Molecule e direttore tecnico, dice:

«Non penso che il desiderio di creare qualcosa svanisca. Tutti lo tratteniamo in qualche modo e sotto qualche forma. Quando scegli che vestiti indossare, che musica ascoltare, questi sono atti artistici. Sono atti umani molto importanti. Penso che noi ci mettiamo dei limiti a mano a mano che diventiamo vecchi, abbiamo più paura di fallire, o abbiamo meno tempo da investire su ciò che ci piace per vedere se porta a qualcosa. Per imparare a suonare il violino ci vogliono centinaia di ore prima di produrre dei suoni che non siano terribili. Ciò a cui punti inizialmente è suonare il violino e produrre dei suoni che siano buoni, ma a poco a poco diventerai sempre più bravo, con l’allenamento.»

Ciò a cui mira Media Molecule con Dreams è creare soddisfazione mettendo in collaborazione pensieri e sensazioni, con tutti i vantaggi che offre un videogioco: condivisione, interattività e uno scambio reciproco di conoscenze. Dreams non è creato al semplice scopo di far creare le cose al giocatore, ma per fargli credere e capire che loro possono effettivamente farlo e che ne hanno le capacità.
Di Dreams non si conosce ancora la data di rilascio, ma lo sviluppatore ha recentemente dichiarato che sarà compatibile anche con PSVR, rendendo l’esperienza creativa ancora più immersiva.




LEGO Ninjago – The Movie

Ricordo di aver avuto circa 7 o 8 anni quando, per un compleanno, ricevetti la mia prima scatola di LEGO. Un ricordo incancellabile, come fosse ieri, “Il castello di Robin Hood”, con tanto di Little John, lo sceriffo di Nottingham, le guardie reali, archi, frecce e picche.

Sono trascorsi circa 27 anni e il brand LEGO continua inarrestabile la sua cavalcata come leader nel settore ludico (nella sua accezione più vasta), senza alcun rivale a tenergli testa. Da anni ormai l’azienda danese si è lanciata anche in altri settori, come quello cinematografico, portando nelle grandi sale film come The LEGO Movie nel 2014 e successivamente The LEGO Batman Movie e  The LEGO Ninjago Movie, entrambi nel 2017; e un altro settore certamente di rilievo è quello videoludico, nel quale si affacciarono nell’ormai lontano 1997 con il titolo LEGO Island, a cui poi seguirono decine e decine di videogiochi per diverse piattaforme. Oggi i titoli LEGO trovano la loro dimensione in uno stile che ormai è diventato una vera e propria “firma”, composto da visuale dall’alto mobile, modalità co-op e tanto, tanto divertimento.

Dopo una lunga sessione di gioco, ho finalmente la possibilità di poter scrivere riguardo il penultimo divertentissimo capitolo sfornato dal Traveller’s Team in collaborazione con TT GamesLEGO Ninjago – the Movie, uscito il 12 Ottobre 2017 per le piattaforme Switch, PS4 e Xbox One.

Ti faccio a pezzi

I pezzi, sono proprio quelli che sin dall’inizio diventano quasi un’ossessione! Ci si ritroverà a girovagare per la vasta Ninjago City alla ricerca di qualsiasi cosa si possa frantumare in tanti piccolissimi pezzettini, e non solo per il gusto di farlo – o meglio, anche – dato che ogni oggetto distrutto ci darà anche dei coin (di diversi colori in base al loro valore) visualizzabili anche sulla mappa e che, oltre a far salire il nostro livello di ninja sbloccando gradualmente diverse abilità, ci daranno la possibilità di ricostruire gli edifici e i servizi distrutti dal malvagio Lord Garmadon. Anche i nemici che incontreremo lungo tutto il nostro percorso, una volta bastonati per benino con le nostre combo devastanti, ci daranno in premio tanti bei coin.

Chi è Lord Garmadon?

Il nostro villain viene disegnato con un mix perfetto di goffaggine e cattiveria, in pieno stile da film d’animazione per ragazzi. Tutto ha inizio con uno degli attacchi di Garmadon all’ennesimo tentativo di conquista di NinjaGO City, tentativo che fallirà miseramente grazie ai Ninja addestrati dal maestro Wu, i quali, una volta in sella ai loro robot da combattimento, annienteranno la minaccia tempestivamente. Da qui  in poi Garmadon si rivelerà un continuo tormento per i nostri eroi: infatti ce lo vedremo spuntare in ogni nuova area scoperta, con nuove armi di distruzione e più incacchiato di prima. Durante il nostro viaggio potremo avere il controllo di diversi eroi (Kai, Cole, Zane, Nya e Jay) ognuno dei quali possiede delle caratteristiche di base uniche, che serviranno principalmente per interagire con degli oggetti scenici e per sbloccare l’accesso ad alcune aree segrete della mappa (serrature, montacarichi, saracinesche etc). Ciò che accomuna tutti gli eroi è invece l’albero delle abilità, che prevede bonus generici attivi e/o passivi che si attiveranno per tutti gli eroi a nostra disposizione.

I Collezionabili: odi et amo

L’elemento più in voga nei giochi firmati LEGO è costituito dai cosiddetti “collectibles” ossia tutti gli oggetti collezionabili presenti in gioco, in aree più o meno segrete e difficili da raggiungere. Questi maledetti oggetti sono stati la maggior perdita di tempo durante la mia esperienza di gioco, infatti… non ho ancora finito di collezionarli! Inoltre, la cosa peggiore per un giocatore che come me soffre della sindrome da accumulatore seriale, è che una volta terminato ogni livello si avrà la possibilità di girare liberamente nell’area appena liberata per poter scoprirne tutti i segreti oppure ritornare in una qualsiasi delle aree già visitate di NinjaGo Island!  Ma non è una cosa bellissima?

Tra questi collezionabili troviamo: i mattoncini dorati da accumulare per avere accesso ad alcuni livelli del gioco, le buste di LEGO NinjaGO, che daranno nuovi personaggi o pezzi di nuovi costumi per la personalizzazione dei nostri eroi e, infine, i forzieri, dai quali ricaveremo parecchi coin-premio.

Chi non gioca in compagnia…

Se i giochi della serie LEGO vi sono sembrati divertenti in single player, allora dovreste assolutamente provarli in modalità multigiocatore. Il co-op di questa serie di videogiochi ha sempre racchiuso in sé tutto quello che – a parer mio – DEVE essere un gioco co-operativo. Uno su tutti, tra gli aspetti vincenti, è il fatto di dover  collaborare con l’altro giocatore per riuscire a completare i vari livelli. Senza considerare semplicemente quanto sia bello che ancora esistano giochi che prevedano questo genere di semplice e divertente interattività tra giocatori, un po’ la stessa che abbiamo visto recentemente su Knack 2.

In conlusione

LEGO NinjaGO – the Movie è stato un titolo che ha offerto molto divertimento, qualche ora di spensierato “farming” selvaggio qua e là, distruggi a destra, smantella a sinistra, litiga con gli altri giocatori in multiplayer, tutto all’insegna del puro svago. Il gioco è gratificante anche sotto l’aspetto grafico, certo non sto qui a elogiarne la qualità in quanto siamo abituati a ben altro, ma non è questa la chiave di lettura in questo caso. Le animazioni sono perfette, non ci sono sbavature e tutto fila liscio come l’olio sulla PS4 Pro. Insomma, se avete voglia di passare del tempo senza impegnarvi troppo e soprattutto giocando in compagnia, LEGO NinjaGO – The Movie è il gioco che fa per voi, non smentendo il trend positivo, in tal senso, dei precedenti titoli della serie LEGO.