Monolith vuole portare Xenoblade Chronicles X su Switch

Dopo una lunga attesa,  è giunta l’ora di conoscere la storia di Rex e Pyra nell’ultimo capitolo della saga di XenobladeChronicles, prodotta da Monolith, in esclusiva su Nintendo Switch.

Tuttavia, se non hai mai posseduto una WII o la WII U e hai intenzione di fare una bella maratona della saga non avere paura, visto che in futuro potrebbero uscire delle remastered di quest’ultimi.

Infatti, il presidente di Monolith, TetsuyaTakahashi, in una recente intervista ha affermato che sarebbe felicissimo di poter giocare a XenobladeChroniclesX su Nintendo Switch.

Takahashi ha inoltre affermato che ne discuterà con Nintendo.

Cosa ne pensate? VI piacerebbe giocare ai vecchi capitoli della saga sull’ultima console della grande N?




Data d’uscita per Yooka-Laylee su Nintendo Switch

Playtonic Games ha annunciato che il nostalgico platform Yooka-Laylee arriverà il 14 dicembre per Nintendo Switch.

Già rilasciato per PC, Ps4 e Xbox One il crowdfounding per il gioco era stato creato per la versione Wii U ma poco dopo l’uscita lo sviluppo è stato spostato su Switch.

Yooka-Laylee nasce come campagna kickstarter e si presenta come un progetto delle menti dietro Banjo Kazooie con un omaggio verso la prima era dei platform 3D.




Buone previsioni di vendita per Nintendo Switch e Xbox One X

Secondo l’amministratore delegato di GameStop, Daniel DeMatteo, l’alta richiesta di Nintendo Switch sarà destinata a continuare per tutta l’imminente stagione natalizia. Previsione ribadita anche dal direttore operativo della compagnia, Tony Bartel, che ha aggiunto che la console della casa di Kyoto è destinata ad avere ottime vendite, considerando il passaparola e il grande hype attorno alla nuova console Nintendo.

Non ci sono ottime previsioni solo per Switch: secondo lo stesso Bartel, c’è molta richiesta anche per Xbox One X, la nuova console di casa Microsoft, che sta avendo un ottimo riscontro iniziale a livello di vendite.




Annunciato Valkyria Chronicles 4 per Playstation 4, Xbox One e Switch

Sega oggi ha annunciato che l’uscita di Valkyria Chronicles 4 è prevista per la primavera 2018 per Playstation 4, Xbox One e Nintendo Switch.

Valkyria Chronicles 4 è ambientato nella stessa timeline dei precedenti giochi e prende luogo nel 1935, in uno scenario simile alla Seconda Guerra Mondiale che vede da un lato la Federazione Atlantica e dall’altro l’Alleanza Autocratica Imperiale dell’Est.

«Sebbene la Federazione combatte valorosamente contro l’impero, l’implacabile armata imperiale minaccia di distruggerli», legge un rigo della conferenza stampa Sega. «A pochi passi della vittoria, la Federazione da il via all’operazione Northern Cross: un ultimo disperato tentativo per conquistare la capitale e mettere fine alla guerra. Il comandante Claude Wallace con i suoi fedeli amici d’infanzia all’interno della Squad E sono inviati a combattere per il successo della disperata operazione, ma dovranno affrontare un freddo clima ostile, orde di soldati imperiali, una terrificante Valkyria… e fare una scoperta che scuoterà la realtà fino alle fondamenta».

Valkyria Chronicles 4 è ancora un RPG tattico le cui artwork, spiega Sega, saranno “in uno stile vibrante ed evocativo, come una tela in acquarelli che prende vita”.

Il sistema di combattimento in Valkyria Chronicles 4 mischia elementi di strategico a turni, RPG e third person shooter. Le novità in Valkyria Chronicles 4 vedono una nuova classe, il granatiere, insieme a più opzioni di supporto per le corazzate.

Il compositore della saga, Hitoshi Sakimoto, tornerà per comporre la colonna sonora per Valkyria Chronicles 4. Un sito teaser per il gioco è stato aperto ma non c’è molto al suo interno. Per adesso potete solo guardare il trailer nel sito o qui sotto.

La serie di Valkyria Chronicles è cominciata nel 2008 con Valkyria Chronicles su Playstation 3, seguito da un sequel su PSP nel 2010. Il sequel Valkyria Chronicles 3 è stato pubblicato solo in giappone per PSP; non esiste un rilascio ufficiale di una versione in inglese ma i fan hanno tradotto il gioco per conto loro.




RiME

Un mondo aperto circoscritto in un’isola silenziosa, colori vivi e tanti puzzle da risolvere. Non è l’ennesimo epigone di Myst, ma un titolo atto a portarci nella dimensione del sogno. RiME ci introduce infatti al suo mondo con un naufragio: l’avventura ha inizio da una spiaggia dalla quale il giovane protagonista si dirige verso una gigantesca torre che troneggia al centro dell’isola. Sarà l’inizio di un viaggio misterico, irto di pericoli e disseminato di simboli.

Il gameplay richiama fin dagli inizi certi lavori di Fumito Ueda, ICO su tutti: per andare avanti nel gioco dovremo arrampicarci, spostare oggetti, azionare leve, trovare giusti incastri e, in vari casi, giochi di ombre e luce. Inadatti a ogni combattimento, dovremo servirci di un combinato di logica e abilità per superare gli enigmi di un titolo che, pur non risultando eccessivamente astruso, ci metterà spesso alla prova.
RiME è un puzzle game d’avventura in terza persona che fa della narrazione icastica il proprio punto di forza: non sono presenti linee di dialogo, ma la storia si dipana chiara e potente nella sua studiata pentapartizione. Il lavoro di scrittura in questo senso è pregevole, costruito su metafore potenti e allegorie arcane che si adattano alle 5 fasi della rappresentazione, chiaramente basate sulle note teorie della psichiatra Elisabeth Kübler-Ross.Al centro della storia sta infatti l’attraversamento del dolore in ogni suo momento, e già sul piano visivo RiME restituisce ogni passaggio e transizione di questo processo: l’art style si adatta benissimo a queste variazioni, alternando il giorno e la notte come i chiaroscuri e le sfumature cromatiche in un’ambientazione che ricorda molto da vicino The Legend of Zelda: The WindWaker soprattutto negli ambienti aperti, con modelli in cel-shading nei quali si ritrovano le influenze artistiche più disparate, dai lavori di Joaquín Sorolla alla più prepotente presenza surrealista di Salvador Dalì e Giorgio De Chirico. Anche nei personaggi non mancano i richiami ad altre opere videoludiche, dalla figura rossa incappucciata di Journey (con il quale RiME condivide certe atmosfere rarefatte e trasognate, nonché il potente impianto sonoro) alle stesse ombre di chiara ispirazione uediana. Il rifacimento risulta armonico e mai pedissequo, tutto si innesta bene in un quadro che, seppur ricco di richiami, serba una sua propria identità autoriale.Ma, se la forza visiva del titolo risalta fin dalle prime battute, a diventare preponderante nel corso del gioco in un crescendo lento e progressivo è proprio il comparto sonoro: il lavoro compositivo di David García Díaz veste letteralmente ogni scena di sonorità armoniche ed evocative, amplificando l’effetto onirico dell’opera con melodie di grande impatto emotivo. Il richiamo ai lavori di Austin Wintory (autore delle musiche di Journey e Abzû) è lampante, ma la colonna sonora del compositore iberico è ricca di rimandi anche ad artisti al di fuori dell’ambito videoludico, da Joe Hisaishi, storico compositore di alcuni straordinari film di Miyazaki, i cui lavori hanno certamente influenzato anche l’impianto visivo di RiME, a Ludovico Einaudi, di cui si ritrova un certo minimalismo emozionale. Brani come The King e Touching The Stars, nelle loro scale discendenti, sono atti a sublimare le sequenze di gioco in più momenti, in un climax di meraviglia orchestrale che potrebbe consegnarli alla storia fra i grandi temi musicali videoludici.

RiME è un titolo figlio di una gestazione travagliata sia sul piano produttivo che distributivo e, se il porting su Nintendo Switch sembra non aver esordito nel migliore dei modi, la versione per PS4 e Xbox non presenta invece eccessivi problemi, risultando godibile e ben giocabile. Tequila Works regala così al pubblico un poema di carattere allegorico, la cui poesia si dipana in un bellissimo intreccio di armonie sonore e meraviglia visiva che rende trascurabili i piccoli difetti tecnici e alcuni sporadici cali di frame rate. Il messaggio del titolo emerge potente, restituendo attraverso immagini suggestive e paesaggi sognanti una toccante metafora della perdita di ciò che è caro. Il viaggio di RiME è la storia di chi guarda nell’abisso fino a sprofondarvi, il racconto di una “cognizione del dolore” impervia e graduale che, alla fine di un viaggio attraverso le ombre di una notte senza fine, conduce sino alla catarsi di una nuova alba, nell’incessante ciclo circadiano dell’esistenza umana.
Con questo titolo imperfetto Tequila Works ha imbracciato una grande sfida uscendone egregiamente, regalando un videogame degno di essere ricordato e aggiungendo un tassello di poesia al grande mosaico della creatività contemporanea.




Super Mario Odyssey: Cappy può uccidere Mario

Cappy può sbarazzarsi di Mario. Avete capito bene, in Super Mario Odyssey, uscito poco meno di un mese fa, è presente un glitch che permette al cappello di Mario di sbarazzarsi definitivamente del suo proprietario.
Questo glitch si può mettere in atto solo in modalità co-op, basterà visitare un regno che abbia una Pianta Piranha, lanciarle il cappello e poi schiacciarla; la Pianta Piranha e Mario scompariranno, lasciando Cappy libero di vagare senza Mario al suo fianco. Per far comparire l’ex idraulico basterà teletrasportarsi in un’altra area.




Top 7: I peggiori porting della storia

Probabilmente diamo fin troppo per scontato, a volte, che un titolo che funziona perfettamente su una macchina debba avere gli stessi risultati su un’altra. Purtroppo molte volte non è così: i porting, spesso appaltati a terzi, risultano in vari casi mal gestiti, indispettendo l’utenza. Vediamo insieme i 7 peggiori risultati.

#7 Bayonetta (PS3)

Bayonetta fu un fulmine a ciel sereno, approdando su Xbox 360, in tutta la sua micidiale bellezza. Ma quando fu il turno della console Sony, le cose non andarono nel verso giusto: risoluzione non all’altezza della controparte Microsoft e problemi di frame rate impallidivano se confrontati con tempi di caricamento su PS3 così tanto lunghi che sarebbe stato possibile giocare un altro gioco al suo interno.
Il porting, affidato a Nex Entertainment, famosi per aver realizzato Resident EVIL: Code Veronica, fu una scelta azzardata, e il risultato ha semplicemente confermato le aspettative.

#6 GTA IV (PC)

Ci sono videogiochi che ancora oggi faticano a dare il loro massimo. GTA IV è arrivato nel 2008 con tantissimi problemi, a cominciare da requisiti di sistema fin troppo elevati, glitch di varia natura, eccessivi problemi di frame rate, caricamenti biblici tanto altro.

#5 Rime (Switch)

Un pessimo porting fresco fresco per la neonata Nintendo Switch. Tutti pregustavamo l’uscita di un titolo che ben si sposava allo stile della “Grande N” ma, evidentemente, l’abbiamo dato un po’ troppo per scontato. I problemi  sono tanti, a cominciare da eccessivi cali di frame rate, bug e compenetrazioni, comandi che rispondono a targhe alterne e via dicendo. Probabilmente una delle più grosse delusioni del 2017.

#4 Dark Souls (PC)

From Software non è rinomata per la qualità dei suoi porting su personal computer e tutto ebbe inizio dal primo capitolo della celebre saga di Miyazaki: Dark Souls. Il titolo si presentò con una risoluzione bloccata a 720p e devastanti problemi di frame rate, risolti da una singola persona con una patch amatoriale di qualche Mb. Ancora oggi la software house, non sembra aver imparato la lezione.

#3 Resident EVIL 4 (PC)

I giapponesi e i PC sono probabilmente la coppia peggio assortita al mondo. Un’altra vittima è stato il povero Resident EVIL 4, afflitto dai peggiori problemi del mondo, a partire dal rendering, e la fantasiosa gestione delle luci e delle ombre. Inoltre, mancava anche il supporto al mouse… questo sconosciuto. Proprio questo faceva pendant con controlli inutilmente complicati e alla quale SourseNext, che si occupo del porting, non seppe porre rimedio.

#2 Pac-Man (Atari 2600)

Stiamo probabilmente parlando di uno dei videogiochi più importanti della storia, famoso in tutto il globo e pietra miliare delle sale giochi, a partire dagli anni ’80. Immaginate quindi l’euforia della popolazione alla notizia che questo titolo sarebbe stato giocabile comodamente a casa, grazie ad Atari.
Sei settimane. È bastato così poco tempo per rendere Pac-Man semplicemente un’altra cosa con cambiamenti grafici e di gameplay di certo peso come i fantasmi, presenti soltanto uno alla volta.

#1 Metal Gear Solid 2: Son of Liberty (PC)

Un’accozzaglia di scelte sbagliate e un inno alla negligenza. MGS 2 lo conosciamo un po’ tutti e c’è il serio rischio che si cada nella retorica. Fortunatamente in pochi l’hanno giocato su PC, assistendo a bug di un certo livello, da sembrare arte contemporanea fino alla ciliegina sulla torta: in Metal Gear Solid 2 era presente un livello particolare, con sezioni sensibili alla pressione e ben gestite dal Dualshock PlayStation 2. Immaginate la situazione con una tastiera… ingiocabile.
Il tutto per un peso complessivo di ben 7GB, in un mondo dove la normalità era di circa 1,5.




Rumor: svariati titoli per Switch in sviluppo

Ormai, si sa, Reddit è diventato uno dei siti dove i leak riguardo i prodotti delle più grandi case videoludiche spuntano come funghi. Questa volta è toccato a Nintendo, e nonostante la notizia sembri davvero bella grossa, va comunque presa con le pinze, non essendo specificate le fonti.
Data questa premessa, secondo l’utente DasVergeben, i giochi che usciranno per Nintendo Switch non saranno affatto pochi, e alcuni potrebbero persino entrare sul mercato entro la fine del prossimo anno. Le “fonti” affermerebbero infatti che:

  • Dragon Ball Fighter Z uscirà anche per Switch all’incirca nel periodo autunno/inverno del 2018.
  • Soul Calibur VI è in sviluppo sia per la console Nintendo, che per PS4 e PC. Inoltre nella versione per Switch ci sarà Link come personaggio esclusivo.
  • Game Freak avrebbe subito diverse pressioni per far uscire l’ottava generazione Pokémon per l’anno prossimo.
  • Il tanto misterioso quanto discusso Pokémon Stars esiste e sarà (o sarebbe dovuto essere, forse il progetto è stato abbandonato) un porting di Pokémon Sole/Luna su Switch, ma con un engine diverso.
  • Verso l’inizio del 2018 verranno mostrati degli screenshot di Metroid Prime 4, con molta probabilità durante il Direct di gennaioBandai Namco starebbe lavorando sul nuovo gioco per la console ibrida, ma non si sa quale studio di sviluppo in particolare.
  • Si spera che un nuovo Animal Crossing, sempre nel 2018, possa essere rilasciato.
  • Il servizio Virtual Console che permette di scaricare le vecchie glorie appartenenti a piattaforme di gioco ormai vecchie diventerà in abbonamento.
  • Nintendo avrebbe richiesto a Square Enix l’esclusiva per The World Ends With You 2.
  • Blizzard starebbe lavorando a un porting di Hearthstone per Switch, ma non si sa quando verrà annunciato.

Non si sa quanto ci sia di vero in tutto ciò, ma chissà quali sarebbero le reazioni dei giocatori se almeno uno di questi rumor venisse confermato. Hype? Non resta che aspettare.

 




Nuovo trailer per la versione Switch di L.A. Noire

L.A. Noire sarà disponibile dal 14 novembre per Nintendo Switch e, nell’attesa, Rockstar Games ha rilasciato un nuovo trailer del gioco. Per la console giapponese sono stati inseriti dei nuovi comandi Touch, viene sfruttato il giroscopio e viene aggiunta una nuova visuale che è posta subito dietro il protagonista.

Di seguito il trailer:




Il DLC di Breath of the Wild, La Ballata dei Campioni, potrebbe arrivare a Dicembre

Una lista dell’e-Shop ci avrebbe fornito una possibile data di uscita del DLC La Ballata dei Campioni per The Legend of Zelda: Breath of the Wild: il contenuto aggiuntivo dovrebbe essere rilasciato il mese prossimo, dicembre 2017.
Il DLC introdurrà un nuovo dungeon e una nuova storyline inedita. Inoltre, il DLC non potrà essere comprato separatamente e che per poterlo giocare bisognerà comprare il Season Pass del gioco.