Recensioni

Wreckfest

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Se dicessi Destruction Derby, buona parte della nuova generazione di gamer non saprebbe di cosa io stia parlando, ma di sicuro gli “anzianotti” invece – come il sottoscritto – ricorderanno con sommo rispetto uno dei giochi più divertenti di sempre, che si fece spazio nei nostri cuori a suon di sportellate. DD era una delle IP più importanti, per l’epoca, di Ubisoft Reflection: uscito inizialmente su PSOne, potremo considerarlo il capostipite del suo genere, con la sua fisica pazzesca e la gestione dei danni magistrale che fu d’esempio per tutti quelli che furono successivamente i suoi epigoni e surrogati.

Qualcuno di voi ricorderà invece Bugbear Entertainment comela software house che ha sviluppato una delle IP più folli di sempre: Flatout, una serie di corse automobilistiche puramente arcade, pubblicata nel 2004 sui sistemi PS2 e Xbox, per arrivare poi nel 2017 con il quarto capitolo, Fl4tout Total Insanity.

Oggi il team di Bugbear, in collaborazione con THQ Nordic, ci sta riprovando lanciando sul mercato Wreckfest, un motoristico totalmente off-road – o quasi, se non fosse per qualche lingua d’asfalto presente qua e là – che rimane sì in linea con il vecchio brand, ma aggiungendo un po’ di “serietà” racing (più che altro stilistica e fisica) alle sfrenate corse che hanno da sempre contraddistinto le loro produzioni.

A tutto gas!

In Wreckfest esiste un solo mantra: A TAVOLETTA!
Di fatto difficilmente farete uso del freno in questo gioco; infatti basterà semplicemente togliere il piede dall’acceleratore e dosare un po’ di freno a mano per riuscire a sfruttare al meglio la corda della curva (fondamentale, se non vorrete avere nuovamente alle calcagna i vostri rivali).
L’IA dei concorrenti non è niente male, ben bilanciata, bastarda al punto giusto e mai scontata. Frequentemente ci capiterà di venire ribaltati o di finire fuori pista a causa di un comportamento scorretto ma chi si lamenta? Questo è Wreckfest!
Sin da subito avrete la possibilità di lanciarvi nella mischia online ma, vi assicuro, sarà un bell’azzardo: il livello dei player online è infatti altissimo e le auto sono quasi del tutto potenziate, se vi andrà bene ìriuscirete a terminare la gara senza essere doppiati e restando tutti interi. Per questo è doveroso consigliare prima un piccolo training, con l’altrettanto divertente modalità single player/carriera. Un percorso, quello della carriera, che vi condurrà ad affrontare diverse discipline in tantissimi tracciati – anche se sono tanti, alla lunga sembrerà di correre quasi sempre nello stesso luogo, probabilmente a causa dei percorsi off-road che non si distinguono molto l’uno dall’altro – guadagnare stelle in base alle prestazioni in pista e agli obiettivi portati a termine, in modo da poter sbloccare gli eventi successivi. Affrontare le gare è importante soprattutto per iniziare a guadagnare anche valuta di gioco (dollari, nel dettaglio), per poter acquistare nuove e più potenti auto o modificare quelle già in vostro possesso per rosicchiare secondi preziosi sul tempo in pista.
Il gioco risulta molto alla mano anche per chi non è avvezzo ai giochi motoristici.
Personalmente ho giocato il titolo con la mia postazione di guida, con volante Thrustmaster T300RS, e dopo tanta pazienza il gioco si è comportato molto bene; ho dovuto perdere un po’ di tempo per regolare il punto morto dello sterzo che inizialmente risultava essere troppo sensibile, influendo negativamente sulla giocabilità, ma una volta trovato il giusto compromesso Wreckfest mi ha davvero regalato ore di puro divertimento. Per correttezza e completezza, ho deciso di giocarlo anche con il joypad e il risultato è il medesimo, semplice, intuitivo e divertente (sicuramente di più facile utilizzo).

Le gare vanno dalle semplici corse su pista, agli scontri in arena – i miei preferiti – in cui vincerete solo resistendo senza venire distrutti fino alla fine.
La personalizzazione delle automobili è davvero originale, sia per quanto riguarda le livree, perfettamente in linea con lo stile “dirty” del gioco, sia per quelle estetiche, in egual modo interessanti e accattivanti: chi non vorrebbe un V8 con gli scarichi aperti sulle fiancate?

Che bella carrozzeria!

Il comparto grafico di Wreckfest, risulta essere stato molto più curato rispetto alle precedenti produzioni di Bugbear. Il team di sviluppo ha concentrato le proprie energie per cercare di sfornare qualcosa di diverso dal loro standard, pur rimanendo concentrato sul progetto nella sua totalità e devo dire che ci sono riusciti egregiamente. Effetti grafici all’altezza di ogni situazione, scontri, ribaltoni, sportellate ed esplosioni non fanno che aumentare la spettacolarità delle corse per la loro ottima qualità. Difficilmente mi stupisco per certe chicche grafiche, ma se c’è una cosa che è riuscita a colpirmi più d’ogni altra in Wreckfest sono il fango e il comportamento delle gomme delle automobili a contatto con esso, davvero molto realistico, fondamentale su giochi di questo genere. In precedenza solo Mud Runner, altro titolo dal carattere forte e al contempo “ignorante” come pochi, era riuscito ad impressionarmi a tal proposito.

Note positive anche per il comparto sonoro: rombo dei motori molto fedele, pieno e cattivo, riesce a entusiasmare durante le sgasate per mantenere la curva; forse potrebbe diventare “fastidioso” in gare un po’ più piatte, con poche curve e tanti rettilinei, dove la macchina raggiunge in breve tempo la velocità massima facendoci sentire solo il motore a palla. Colonna sonora invece semplicemente pazzesca, si sgomma a suon di punk-rock di prima scelta.

In conclusione tirando… il freno a mano

Wreckfest è un ottimo gioco che sicuramente regalerà parecchie ore di divertimento agli amanti del genere arcade, soprattutto per chi, come il sottoscritto, da tempo attendeva il ritorno di un dignitoso erede di Destruction Derby.
Consigliato a tutti gli amanti delle corse off-road per l’altissima qualità dei circuiti, delle vetture e degli effetti grafici ad hoc.
Ah e mi raccomando! Se doveste acquistarlo… niente freno!

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